Cani rabbiosi

Il comando della milizia lì vicino era stato dato alle fiamme dai partigiani, lo scheletro fumava ancora nella notte.

Il Cane si allontanò, sarebbe entrato dal retro. Non incontrammo un’anima durante l’avvicinamento, tutti in casa o a festeggiare la fine del conflitto.

Salimmo i gradini davanti la taverna, guardai Lampo, lui caricò il fucile e con un cenno del capo disse “Andiamo Sergente. Facciamola finita.”

Con un calcio spalancai la porta del locale, un’anta sbattè a terra con un tonfo, impugnavo la pistola, entrai e dissi “Buonasera!” Lampo mi fu accanto la sciarpa avvolta fin sotto gli occhi.

(Pattuglia cani rabbiosi- Racconto)