Schietto di pecora / 22.01.2021

Quando poi smonti dopo otto-nove ore da un apparecchio. Che sei stato accatastato lì, ringricciato e strizzato sul sedile, svolappiando sopra l’Oceano anche, tutto uno sballottamento, un rambazzo che mai. Quando smonti e raccatti...

Aravoiate / 12.01.2021

La guerra è finita. Disse, bevve e rabboccò il bicchiere, si arrotolò una sigaretta e la fumò squadrando le sedie vuote attorno al tavolo. Salì la scala in legno e rovistò a lungo nell’armadio...

Armadgat / 30.12.2020

Nello sparlottare sconnesso di alcune persone, spesso si può intravedere l’inutilità della parola quando utilizzata come frammentario discorrere, come aggettivatura del niente, come intercalare del vuoto che spaventa. Discorsi buttati lì come croste...

Aravoiate / 22.12.2020

Squillò il telefono, una, due volte, Firpo guardò l’orologio: le dieci meno venti. “Pronto.” “Firpo.” “Per forza.” “Sono Zomme.” “Lo so. Che è successo?” “Sai già…” “Nò.” “E allora come…” “A casa mi si pranza a mezzogiorno, si cena alle sette. Se...

Aravoiate / 12.12.2020

Rimasi impietrito fino a che gli occhi non virarono in direzione della luce, mossi un paio di passi rinculando, qualcosa di simile ad un braccio umano spolpato mi passò accanto. Gli occhi fendettero...

Aravoiate / 30.11.2020

C’era un tremolio sul corpo insanguinato steso a terra. Un’increspatura, come di gas pesante, di ondulazione palpabile più sulla pelle che con occhi e orecchie. Tutto attorno, le case curve e ammucchiate. Un’antica...