11 Apr L’invidia del cinghiale
Una volta ci hanno chiamati alla Bassa a fare “L’invidia del cinghiale” uno spettacolo di letture sui viaggi. Io, Finelli e Pier Baracchi, chitarrista eletrofolk. Ma Pier non è venuto, ha avuto un incidente automobilistico, si è rotto un polso, la mattina dello spettacolo. Allora prima di mezzogiorno sono partito con una serie di telefonate per trovare un altro chitarrista. Ho chiamato GimmiGalina, che non riusciva a venire perché alla sera aveva una cena al circolo di Acquabona. Poi ho chiamato Fabretti, che canta, ma non suona, allora lui però mi ha dato il numero di Sciola di Cervarezza che non riusciva a venire perché la Roberta era a lavorare e lui doveva tenere le bambine, e Sciola mi ha detto di chiamare il Pacchio di Ribsatta che suona la batteria, ma chitarristi ne conosce. E il Pacchio mi ha girato il numero di Pifòla da Talada, che suona la chitarra, ma Pifòla non mi ha risposto. Così, avvilito più che mai, ho chiamato il Cobra di Leguigno che suona il basso nel gruppo di GimmiGalina, ma il Cobra di Leguigno, quella sera, era a cena ad Acquabona, con GimmiGalina. Un dramma.
(C’è poi da dire…… –Lettura-)